Motivation Breakthrough – video 2 di 9

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TRADUZIONE:

Tu sei una moglie, ami molto tuo marito, il tuo amore per lui è a questo livello, lo ami molto. Qualche giorno va meglio di altri, e qualche giorno ci son problemi in paradiso. Ok?

Ma l’amore è una costante, quindi supponi di amare tuo marito così tanto [mano in alto], ma hai avuto una mattinata difficile con lui, sei arrabbiata, e ti senti a questo livello [basso].

Ma se ricevessi un chiamata che ti informa che ha avuto un incidente sul lavoro ed è in ospedale, tu saresti la prima ad arrivare all’ospedale a tenergli la mano, perché l’amore è una costante. Anche se ogni giorno ci possono essere cambiamenti , l’amore è una costante, questo è il funzionamento della motivazione. Ed è per questo che è così frustrante per molti bambini che vogliono imparare la matematica e alcuni giorni riescono mentre altri no. Perché una delle cose più incomprese dei disturbi di apprendimento è il concetto di “Incoerenza Prestazionale”.

Il rendimento altalenante è parte del profilo di molti nostri bambini.

I giorni positivi e quelli negativi sono assolutamente al di fuori del loro controllo.

Questa è un’analogia per aiutarvi a capire: è come se nella mente di questi bambini ci fossero tre orologi, questi tre orologi mostrano un’ora diversa e avanzano a velocità diverse, quindi il bambino è assolutamente non sincronizzato con questo ambiente. Gli orologi funzionano a diverse velocità, mostrando ore diverse.

Tuttavia il minimo comune multiplo vi dice che se prendete tre orologi e li fate avanzare a diverse velocità, ci sarà un momento in cui i tre orologi  “bingo bingo bingo” mostreranno tutti la stessa ora, per poi disallinearsi di nuovo, questo è quello che succede ai nostri bambini.

Gli orologi sono disallineati, completamente confusi, poi improvvisamente “bingo bingo bingo”  i tre orologi mostrano la stessa ora e, per un giorno, una settimana, un mese se siete fortunati, ci sarà un incredibile miglioramento e poi i tre orologi si disallineeranno di nuovo.

Alzate la mano se avete avuto questa esperienza con i bambini con esigenze speciali. Sì, tutti le abbiamo avute, si chiama “incoerenza prestazionale”.

È parte del profilo. Questo è il problema.

Credo che la nostra sfida, in qualità di insegnanti e genitori, non sia in quello che facciamo nei giorni negativi, siamo preparati per lavorare con i bambini nei giorni negativi, il vero test, la vera prova di quanto capiamo i bambini, è quello che facciamo nei giorni positivi.

Tutti sappiamo cosa facciamo ai bambini nei giorni positivi: li puniamo!

Lui arriva e ci dice che ha avuto una giornata positiva e noi gli rispondiamo “Lo so che ce la fai quando ti impegni!”. In realtà li puniamo per avere avuto un giornata positiva.

Quando ho a che fare con bambini che sono in una scuola che non li comprende, e loro mi dicono “lo sa signor Lavoie, ogni tanto la mattina mi alzo e so che avrò una giornata positiva”. Sapete cosa gli dico “non andare a scuola! Ti picchieranno in testa per quel giorno per il resto della tua carriera scolastica”.

“L’hai fatto un giorno per 12, 2000, 3 .. non so quante volte, puoi farlo oggi!”

Fondamentalmente il vero test è quello che facciamo con i bambini nei loro giorni positivi.

Dovremmo celebrare quei giorni, invece li usiamo per punirli, li usiamo per evidenziare che ci imbrogliano in tutti gli altri giorni.

Ed è parte del loro profilo, non è la motivazione che va e viene, i progressi e le prestazioni vanno e vengono, per l’incoerenza prestazionale.

Dobbiamo smettere di colpevolizzare la vittima, e capire che se è frustrante per un insegnante che Bill conosca l’orario delle lezioni di lunedì, ma non se lo ricordi di martedì, proviamo ad immaginare quanto sia frustrante per il bambino.

Ancora, il mito della motivazione che va e viene, semplicemente non è così, un bambino non è un giorno motivato e l’altro demotivato.

Il terzo mito che sento sempre relativo alla motivazione è questo:

è tanto pigro da non provarci nemmeno”.

Sono sempre stato il capo delle scuole per cui ho lavorato. Penso di essere un buon capo e ho solitamente un buon rapporto con i miei dipendenti, ma sono un capo e ho certi diritti,  voi conoscete il vostro capo e sapete cosa non dire davanti a lui per non farlo arrabbiare.

Tutte le persone che hanno lavorato per me sanno benissimo che non devono mai chiamare un bambino pigro davanti a me, mai! Perché posso scommettere che 9 volte su 10 quando un bambino appare pigro in realtà soffre di qualcosa chiamata “Incapacità di apprendere”, il problema con l’incapacità di apprendere è che il suo comportamento assomiglia a quello del bambino pigro.

Il comportamento del bambino pigro e quello del bambino incapace di apprendere appaiono nello stesso identico modo.

Una cosa in cui non siamo molto capaci in qualità di insegnanti è quello che si chiama “diagnosi differenziata”, i dottori sono molto bravi in questo.

Lasciatemi fare un esempio: “il suo nome signore?” “Sterling”. Immaginate che Sterling abbia un terribile mal di testa  e che io abbia un terribile mal di testa, abbiamo gli stessi identici sintomi, andiamo dal medico, il medico visita Sterling e visita me, abbiamo gli stessi sintomi, ma lui stabilisce che la cefalea di Sterling  è dovuta ad un’allergia, la mia è dovuta ad una pressione interna al mio cervello. Stessi sintomi ma diagnosi estremamente differenti, che hanno come risultato una diverss terapia. Lui avrà una cura antistaminica, io dovrò subire un intervento chirurgico al cervello. Sterling non avrà bisogno di alcun intervento al cervello.

I medici sono molto bravi in questo. Visitano due persone con lo stesso sintomo e dicono: i sintomi sono gli stessi, ma la diagnosi e il trattamento sono assolutamente diversi.

Noi insegnanti non siamo altrettanto bravi in questo.

Noi guardiamo cinque bambini con la testa sul banco e diciamo “sono tutti pigri!”.

Be’ certo ci sono dei bambini pigri, è indubbio.

Ma sono pronto a scommettere che 2/3 di quei bambini in realtà hanno difficoltà di apprendimento.

Noi tutti abbiamo esperienza di una difficoltà di apprendimento nella nostra vita.

Un’area per me di difficoltà, non ne vado orgoglioso, è la riparazione di auto, non importa quanto poco sappiate di come riparare un auto, io ne so sicuramente di meno.

Ho un’auto parcheggiata qui fuori, supponete che siamo alla fine dell’incontro, uscite di qui e mentre vi salutate nell’ingresso mi vedete uscire salire in auto, girare le chiavi e la macchina non parte. Le giro ancora e non parte. Le giro una terza volta e non parte. Se l’auto non partisse la terza volta rientrerei a chiamerei un meccanico per aiutarmi a far partire l’auto. Ora, voi potreste guardare la scena e pensare “Rick Lavoie è proprio un pigro, la sua auto non parte e non ha nemmeno aperto il cofano, è semplicemente rientrato a chiedere aiuto! È proprio un pigro!”.

Io ho parecchi difetti, probabilmente più di quelli di molta altra gente, ma la pigrizia non mi appartiene. La mia agenda è più fitta di quella del 95% delle persone che conosco.

Non sono pigro, ho un’incapacità. Il mio pensiero è “Perchè aprire il cofano? Perché sporcarmi la camicia? Salvo ci fosse qualcuno morto sopra il blocco motore, non noterei nulla.” – se ci fosse un cavo scollegato non saprei collegarlo. Non sono pigro, sono incapace in quest’area. Mio nipote è meccanico di auto, se la sua auto non partisse e chiedesse aiuto, potreste dire che lui è pigro.

Stesso comportamento, diverse cause.

Noi dobbiamo capire le difficoltà di apprendimento. Ci sono bambini in classe, o a casa, che sembrano pigri, ma in realtà hanno un’incapacità.

La cosa migliore che possiamo fare per questi bambini e ricordarci quello che io chiamo “Strattonare la catena”.

Il miglior esempio che vi possa fare di difficoltà di apprendimento è quello dell’elefante dello zoo.

Andate allo zoo ogni tanto e guardate l’elefante. Prendono questo animale di 2 tonnellate, uno dei più forti animali della terra, in Africa e in India e gli insegnano ad abbattere gli edifici tanto sono forti, ma quando li tolgono dalla loro gabbia, li legano con una catena alla caviglia, come quella che usiamo per le auto in inverno, e attaccano l’altra estremità della catena ad un paletto conficcato per 15 centimetri nel terreno e l’elefante cammina in cerchio attorno al palo senza scappare, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno. Cammina in cerchio legato alla catena quando potrebbe strattonarla e liberarsi. Ma sono addestrati a comportarsi così!

Quando sono cuccioli di elefanti, gli mettono la catena alla caviglia e attaccano la catena al paletto. Loro non sopportano la catena e tirano, tirano, tirano, ma non riescono a liberarsi, dopo 20 anni, appena hanno la catena alla caviglia pensano di non potersi liberare e camminano in circolo senza più tirare la catena.

Quello che dobbiamo fare con i bambini con difficoltà di apprendimento, è incoraggiarli a strappare la catena!

“Non inviterò nessuno al ballo perché a 13 anni invitai una ragazza che mi prese in giro.” Però guardati ora, Bill. Sei alto 1,90, bello, cresciuto e maturato. Invita una ragazza al ballo. Strattona la catena!

“Non esporrò nulla alla mostra di scienze, perché a 11 anni lo feci e tutti mi presero in giro.”  – Però fu 8 anni fa Michael. 8 anni fa! Strappa la catena!

Quindi, molte volte, quando un ragazzo si comporta da pigro, ha in realtà una difficoltà.

Dobbiamo capire la differenza: i sintomi sono gli stessi, le ragioni del comportamento e il trattamento sono molto diversi!

Per cui la pigrizia è uno dei grandi luoghi comuni.

Abbiamo questo pregiudizio perché non capiamo, quindi basandoci su questo errato pregiudizio creiamo delle strategie per motivare i bambini.

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